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Set 21

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La sorgente della propria identità: una riflessione sul Congresso Eucaristico

congressoeucaPubblichiamo di seguito una riflessione di Cinzia Romitelli, Presidente del Forum Provinciale di Genova, sul Congresso Eucaristico svoltosi nei giorni scorsi a Genova. 

 

CONGRESSO EUCARISTICO DI GENOVA, UN EVENTO DI FEDE  DI  UN POPOLO BISOGNOSO DI RITROVARE LA SORGENTE DELLA PROPRIA IDENTITÀ : GESÙ CRISTO VIVO E PRESENTE OGGI NELL’EUCARESTIA.

 

Scrivo queste mie brevi riflessioni dopo alcuni giorni dalle conclusioni del Congresso Eucaristico tenutosi a Genova dal 15 al 18 settembre, con ancora negli occhi lo stupore per quello che è accaduto nella mia città in questi giorni.

Un intero popolo, quello genovese, che insieme a fratelli arrivati da tutta  Italia, si è ritrovato nelle piazze e nelle Chiese genovesi per riaffermare il suo  bisogno di essere salvato e la consapevolezza che la salvezza  è possibile solo per mezzo di Gesù Cristo, crocefisso e risorto, presente in mezzo a noi oggi come duemila anni fa nel mistero dell’Eucarestia.

La televisione e la stampa nazionale  non hanno dato più di tanto risalto all’evento, in qui non erano presenti eventi con grandi Star gradite ai media o al potere di turno, ma a Genova per quattro giorni il protagonista è stato Lui: Gesù Cristo e nessun altro!!! E questo è un fatto, una realtà evidente a chi questi giorni li ha vissuti, che non dipende dal tam tam mediatico.

Giovani e anziani, famiglie, venute da tutta Italia, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, Vescovi e Cardinali, tutti insieme per testimoniare al mondo che è possibile una vita degna di essere vissuta, sempre e in qualunque situazione, di gioia o di dolore, di povertà o ricchezza, di paura o di gioia  solo se si guarda e ci si lascia guardare da Lui, vivo è presente in mezzo a noi.

Migliaia di persone hanno partecipato ai momenti di preghiera, riflessione e adorazione  non solo previsti nei quattro giorni di Congresso, ma anche nei mesi precedenti di  preparazione.

In questi tempi difficili, dov’è tutte le certezze sono messe in discussione, a partire dal concetto stesso di uomo, e dove la vita spesso non è più considerata un dono, sacro e inviolabile, ma qualcosa che si può manipolare a proprio piacere, dove il più forte può decidere chi deve vivere e chi morire, chi nascere e in che modo e dove i bambini sono solo oggetti concepiti per soddisfare i desideri degli adulti e non più soggetti da accogliere ed amare, dove il terrorismo genera odio e orrori, a Genova un miracolo è accaduto: la gente è tornata a uscire di casa, ad incontrarsi, a camminare per le strade per incontrare la Via, la Verità  e la Vita, e per affermare che solo  con Lui è possibile vivere nella speranza e nella certezza che nonostante tutto la vita ci è data per un positivo.

Quello che spero è che questi giorni bellissimi non restino un momento da ricordare con piacere ma segnino l’inizio di una nuova consapevolezza, la vita è un dono che va speso e guardando ed affidandoci  a Lui, tutto diviene possibile, anche ricostruire insieme un mondo più umano e giusto, mettendoci la faccia, come abbiamo fatto in questi giorni nelle strade di Genova.

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